Berlusconi per evitare il voto sfida anche Napolitano

Berlusconi ha paura delle urne e avverte Napolitano che per sciogliere le Camere occorre la sua firma.

Ha tutti contro, anche i sondaggi lo hanno abbandonato. Sfida  la piazza delle donne: un errore blu. Non si sfidano le donne e non si sfidano le Piazze. Qualcuno prima di lui ci ha provato, non è finita bene.

Silvio Berlusconi

A Silvio Berlusconi non è andata giù il freno che gli ha imposto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel faccia a faccia dell’altro ieri. Lui deve avere sempre l’ultima parola, e non sopporta che altri gli si mettono di traverso, ma uno come Napolitano non può essere affrontato e aggredito come generalmente fa con chi non è d’accordo con lui.

Adesso si sente braccato anche dalla piazza, controllato dal Colle, sopportato dalla Lega, che aspetta solo il passo falso per scaricarlo, e dulcis in fundo il suo esercito di yes man incomincia a scricchiolare, neanche loro più ci credono in Berlusconi ed incominciano a guardarsi intorno per orientarsi, tra l’altro non riescono a difenderlo come si deve: come fai a difendere l’indifendibile se non sei nemmeno motivato. La scarsa motivazione offre all’opinione pubblica, argomentazioni poco credibili e addirittura ridicole, che hanno  l’effetto contrario e che hanno contribuito a far cambiare il vento a favore del Cavaliere. Ora dalle sue parti è tempesta, è piena bufera.

Con il tempo anche le frontiere più rigide si aprono e Berlusconi sembra cadere proprio sul terreno a lui più confacente: quello delle donne. Sono le donne che lo turbano, e gli fanno perdere la testa fino a fargli compiere degli errori come quello, che per bocciare il successo della manifestazione, che ha visto un milione di donne sfilare in piazza per chiedere le sue dimissioni, gli è scappato un “vergogna”.

Un errore blu. Non bisogna mai sfidare le donne. e soprattutto non bisogna mai sfidare le piazze.

In Italia prima di lui ci hanno provato altri e non è che hanno fatto una buona fine.

Quelle donne non avevano proprio niente da vergognarsi se non quella di vivere in un paese dove il suo Presidente del Consiglio frequenta ragazzine, sia pure smaliziate, gente poco presentabile e che il bunga bunga e un palo da lap dance diventano il criterio di selezione della classe politica istituzionale femminile, mentre la maggior parte di loro si fanno un mazzo per trovare un lavoro, far quadrare i bilanci familiari, portare avanti una famiglia, crescere i figli che poi devono confrontarsi con questa squallida realtà.

Quelle donne non hanno proprio nulla da vergognarsi.

Berlusconi non vuole lo scontro con il Quirinale ed ha aspettato un giorno per organizzare una difesa, e pur non volendo urtare la suscettibilità dell’inquilino più alto, ha voluto comunque avvertire che per sciogliere le Camere serve anche la sua firma. Sebbene questo “coperchio” giustificativo verso se stesso e verso i suoi, da una parte ha il sapore di un avvertimento, dall’altra quello di voler acquisire un po’ di coraggio, ma in ogni questa sfida serve solo per cercare di evitare il ricorso alle urne, ed il messaggio è a metà un suggerimento e un timido avvertimento.

Il Cavaliere sa bene che se l’inquilino del  Colle dovesse ravvisare una paralisi parlamentare e se dovesse maturare la convinzione di sciogliere le Camere è evidente che convocherà i Presidenti dei due rami del Parlamento e osserverà tutte le procedure istituzionali, ivi compreso quella di ascoltare anche Berlusconi, in quel caso l’ultima cosa che potrebbe fare, sarebbe proprio quella di “resistere” ed aprire una guerra istituzionale con il Colle. Si porrebbe fuori dalla Costituzione.

Silvio Berlusconi vuole andare avanti. Vuole evitare le elezioni anticipate anche perché è convinto di avere i numeri parlamentari per farlo, e con il suo solito candore lo ha a più riprese preannunciato, questo significa che intende portare dei deputati alla sua maggioranza risicata da 316 a 325, e pare ci sia anche riuscito nelle ultime ore, ma a che prezzo? e se deve pagare continuamente prezzi, che non sono quelli politici, ma come apertamente qualche deputato ha detto parlando di mutui, si comprende che il prezzo potrebbe solo salire a scapito della morale che precipita sempre più in basso.

Secondo lui per evitare il peggio è meglio accelerare, anticipare i tempi su tutti: Sui Gip di Milano, che a giorni depositano la sentenza; sulla Lega che manifesta sempre più insofferenza, mentre fa scaldare i muscoli a Giulio Tremonti e Roberto Maroni; Sul Paese dando una accelerata alle riforme annunciate ma mai portate aventi se non nelle parti che riguardano la giustizia per crearsi uno scudo protettivo; Sulla Piazza che per il momento non è ancora arrabbiata, ma che non ci vuole molto per esserlo; sulle opposizioni Fini compreso che potrebbero creargli non pochi problemi se riescono a guidare la piazza.

Intanto vive un’aria da smobilitazione, e quell’aria è abbastanza pesante e potrebbe essere contagiata da quello che succede nel mediterraneo. L’Algeria, la Tunisia, l’Egitto non sono molto lontane se poi aggiungiamo i sondaggi che per il nostro Premier sono “il Vangelo”, allora si mette proprio male.

I sondaggi lo danno in calo, perde punti su tutti, dalle sue parti lo sorpassa Tremonti, dall’altra Vendola e lo stesso Bersani, mentre se si andasse adesso alle elezioni la coalizione di centro-destra perderebbe nettamente a favore del centro-sinistra.

Berlusconi ormai non dorme più, e quando non dorme lui di notte si vuole divertire, dopo giornate così terribili ne ha il diritto e poi si deve anche preparare a selezionare la classe dirigente che gli procura Lele Mora dopo un casting di Emilio Fede.

Ma se lui seleziona la classe dirigente femminile, chi è che pensa a quella maschile?

4 commenti su “Berlusconi per evitare il voto sfida anche Napolitano”

  1. Meno male che c’è Napolitano. E’ una garanzia. I giornali sporchi della famiglia Berluscponi adesso attaccano il presidente della Repubblica, ma fanno solo ribrezzo.
    Berlusconi è disperato e potrebbe anche tentare l’ultima carta, quella di abbandonare la costituzione e aprire alla dittatura. Speriamo non accada.

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  2. 6 aprile Berlusconi deve presentarsi al Tribunale di Milano- Lo giudicheranno TRE MAGISTRATI DONNE questa è la vendetta di VERONICA LARIO, che evidentemente SAPEVA TUTTO!!!!!
    La logica dice che S.B. dovrebbe affrontare questo ( e gli altri tre priocessi) da DIMISSIONARIO, anche per potersi difendere meglio e consentire sia al Viminale( Ministero degli Internoi) che alla Presidenza del Consiglio (come istituzione) di partecipare al processo come PARTI LESE.
    Le dimisssioni di Berlusconi, comporterebbe da parte del Presidente della Repubblica la verifica della possibilità di un Governo, eventualmente anche di CENTRO-DESTRA, ma con un diverso Presidente, oppure un governo diverso che nelle Parlamento potrebbe avere una maggioranza. Forse a questi punto sarebbe bene andare alla urne.

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  3. Ma la Chiesa perchè tace o tergiversa scavalcando il “problema” o peggio vola alta sugli argomenti scabrosi che questo personaggio continua a mostrare al mondo?? La FEDE nella Chiesa comincia a vacillare nelle persone che vedono come si eclissano i vescovi e i Cardinali, come sfuggono ad un chiaro monito alla persona che sta affossando la morale e l’etica in Italia. Forse quanto paga Berlusconi alla Chiesa viene soltanto dalle sue tasche? Forse i denari del Premier riescono anche a far perdonare i suoi peccati a scapito di un umore sempre più cattivo di un popolo che guarda inorridito a questo scempio??Forse è già tardi ma una presa di posizione forte darebbe coraggio al popolo italiano ormai disorientato, spaventato e avvilito. E ricordiamoci che l’Egitto è molto più vicino di quanto possa sembrare.
    Anche se politicamente morto il RE NUDO può fare ancora molti danni, ma sopratutto la sua macchina del fango può ancora fare male escavare fosse ancora più profonde, quindi il tempo è scaduto. ORA O MAI PIU’. La Chiesa intervenga o potrà essere sempre tardi.

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