Il Leader dei Forconi Ferro verso il Coordinamento Nazionale: Vogliamo svegliare l’Italia

I “Forconi” si organizzano. Domani 28 gennaio, ore 10.00, Hotel Nazionale a Roma, Coordinamento di tutti i movimenti per “Creare un argine al tentativo di tenere in ginocchio il Paese”.

Ferro: Saremo, come dice il Presidente del Consiglio Letta, una minoranza della minoranza ma con la presunzione di pretendere un Paese normale con rappresentanti che negli ultimi dieci anni non abbiamo mai potuto scegliere. Vogliamo svegliare l’Italia”.

Forconi-Mariano Ferro
Forconi-Mariano Ferro

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

ROMA – “Vogliamo svegliare questa Italia in tutti i modi possibili per creare un solido argine al tentativo di tenere in ginocchio il Paese”. Ci ha fatto sapere con una nota il leader moderato dei Forconi Mariano Ferro annunciando l’incontro di domani mattina alle 10.00 a Roma, all’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, con il Coordinamento dei movimenti che ha dato inizio alle manifestazioni del 9 Dicembre 2013 scorso.

In effetti il Movimento dei Forconi, almeno quello che dal primo momento ha  iniziato la protesta e ha messo in ginocchio l’Italia, ha cambiato strategia, passando dalla “Protesta” alla “Proposta“. Lo confermò proprio lo stesso Mariano Ferro a Battipaglia, in un’intervista esclusiva che rilasciò a POLITICAdeMENTE, invitando ove mai lo volessero, anche gli altri leader che nel frattempo sono nati dal Sud al Nord, ad un confronto diretto per discutere le strategie del Movimento, ma anche per affermare un a politica univoca e mostrarsi ai loro interlocutori, Governo in primise partiti poi che sono capaci oltre che di bloccare le autostrade, le ferrovie e le strade, anche di avanzare delle proposte ed offrire un mprogramma, che, indipendentemente dalle richieste proprie alMovimento, siano comprensibili e condivise dalla stragrande maggioranza degli italiani.

Questa condizione è indispensabile per evitare di aggiungere confusione a confusione in un Paese che è sprofondato in una crisi economica proprio perché la sua classe dirigente non ha saputo intercettare le richieste e i bisogni degli italiani.

“Ci saremmo attesi dal governo una diversa attenzione – ha aggiunto Ferro – a quel chiaro messaggio che tante piazze d’Italia, pur tra confusione e qualche contraddizione, hanno lanciato di un popolo ormai allo stremo e con un malessere che ha raggiunto il livello di guardia.

Ci attendevamo – prosegue Ferro a commento delle proposte messe in atto dal segretario nazionale del PD Matteo Renzi e da Silvio Berlusconi che ha visto l’adesione anche di Scelta Civica di Mario Monti e del Nuovo Centro Destra di Angelino Alfanoun’inversione di rotta ed invece ci ritroviamo una proposta di legge elettorale che chiude le porte alle preferenze e pensa di lasciare fuori le minoranze, magari per ritrovarsi domani l’uomo solo al comando.

Noi – continua ancora Ferro – abbiamo fatto la nostra parte: abbiamo allontanato i violenti, abbiamo cercato il dialogo, abbiamo pagato il prezzo della confusione che ha originato la  nascita di tantissimi leader con la improbabile tendenza al comando, ci siamo fatti additare come venduti, abbiamo incassato gli insulti più beceri, ma se la risposta al malessere sociale sono l’indifferenza e l’arroganza, questo coordinamento di persone, destinato ad allargarsi, non può non prendere in considerazione una seconda fase.

Saremo, come dice il Presidente del Consiglio Enrico Letta, – conclude il leader dei Forconi Mariano Ferrouna minoranza della minoranza ma abbiamo la presunzione di pretendere un Paese normale dalle nostre istituzioni che negli ultimi dieci anni non abbiamo mai scelto”.

Il riferimento diterro alla politica, al Governo, al Paese, è un chiaro messaggio che il Movimento si è evoluto, e criticando apertamente il contenuto della proposta delle Legge elettorale, attraverso la quale si continua a perseguire un disegno che esclude i cittadini di scegliere direttamente i propri candidati, offrendo per contro, Liste bloccate proposte dalle nomenclature, ed è pronto anche a compiere l’ultimo passo: quello di legittimarsi come interlocutore nelle prossime Elezioni Politiche generali.

Sarà un fatto positivo o è una ulteriore frammentazione della società che non riesce più a convivere e riconoscersi nei Partiti? Speriamo proprio di no e speriamo che la ragione prevalga sugli intenti fino ad ora manifestati, accogliendo le necessarie modifiche alla proposta di Legge elettorale, e consentendo di introdurre le preferenze, oltre che salvaguardare le minoranze con il diritto di Tribuna.

Roma, 27 gennaio 2014

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