Cirielli e Cosentino tentano la “spallata” a Caldoro

Caldoro è in pericolo: La spallata che non è riuscita con i falsi dossier potrebbe verificarsi con la Sanità e i rifiuti.

Cirielli è più bravo a dividere che a costruire. Con Cosentino è in cattiva compagnia. Si vuole lottizzare politicamente la sanità campana.

Nicola Cosentino Edmondo Cirielli

NAPOLI – Ecco che con la scusa della Sanità, della lottizzazione della sanità e per fare fuori Francesco De Simone, riconfermato commissario della sanità salernitana, il Presidente della Provincia Edmondo Cirielli consolidando l’alleanza con il coordinatore regionale del Popolo della Libertà Nicola Cosentino, insieme ai Consiglieri Regionali salernitani Monica Paolino, Giovanni Baldi, Eva Longo e Giovanni Fortunato, tentano la spallata alla Giunta regionale di Stefano Caldoro.

Fin dal primo momento il Prof. De Simone è stato osteggiato, benchè fu affiancato, con lo stesso metodo clientelare e di “spartenza” politica, che ora il ligio Presidente Cirielli contesta, da Sara Caropreso e Maria Annunziata.

Dal primo momento nessuno mostrava particolari competenze manageriali rispetto alla complessità e alla portata dell’intera vicenda sanitaria provinciale, tuttavia come persone preannunciate e poi imposte, di cui la magistratura farebbe bene ad aprire un’inchiesta sulle modalità e sui titoli specifici dei nominati, sia De Simone che Caropreso incominciarono a lavorare e a contrastarsi, ma mostrando i loro madornali limiti.

La Caropreso addirittura presentò un Piano scopiazzato da tesi universitarie.

In ogni caso entrambi erano portatori a distanza di indirizzi eterodiretti di chi li aveva nominati (la cronaca di quei giorni è ampiamente ricca di particolari che confermano le appartenenze e i fatti).

Successivamente vi furono diversi episodi che portarono alle dimissioni poi rientrate del Commissario Governativo della sanità in Campania Giuseppe Zuccatelli e alle vicende e alle conseguenze delle scelte confuse e contraddittorie, ma anche disastrose di cui ormai è difficile individuarne le responsabilità dei vari soggetti se non nei “padrini” politici di queste scelte scellerate che hanno sempre più i contorni di una “guerra” di potere per l’esercizio della clientela e della supremazia nella gestione della Sanità.

Caropreso Cirielli De Simone

La guerra coinvolge il PdL e l’UdC, ma è soprattutto una guerra personale che il Presidente della Provincia Cirielli ha ingaggiato con Ciriaco De Mita, ma che il Governatore Caldoro non ha nessuna intenzione di farsi coinvolgere.

Non è la prima guerra che combatte Cirielli e che sinceramente sottolinea il carattere dispotico e poco incline ai rapporti democratici, e così: Ha spaccato il PdL guerreggiando con il Ministro Mara Carfagna e i sui uomini; Ha svuotato il PdL per l’organizzazione parallela Associazione Principe Arechi; Ha imposto la candidatura a Sindaco di Salerno della sua vice Anna Ferrazzano; Ha smantellato l’alleanza che lo ha eletto e che ora si sta organizzando a Salerno intorno a Salvatore Gagliano che comprende UDC, MPA, Popolari per il SUD, Futuro e Libertà; Ha alimentato la proposta della costituzione della nuova Regione Principato di Salerno, criticando Regione e Governo; Ha brigato con i parlamentari vicini a Cosentino contro le decisioni del Governo nella vicenda del Termovalorizzatore di Salerno, affidato a Caldoro; Ha chiesto l’estromissione dall’alleanza di centro-destra dell’UDC a tutti i livelli, regionale, provinciale e locale; insieme a Cosentino, i quattro consiglieri Regionali, l’Assessore Giovanni Romano, costituitisi in gruppo autonomo, chiede le dimissioni di De Simone, l’estromissione dell’UDC, e mettendo a rischio la coalizione e l’alleanza con il chiaro proposito di mettere in difficoltà Caldoro ed esercitare pressioni sulle nomine nella sanità.

E’ veramente singolare la bravura di Cirielli nel dividere più che nel costruire.

Il presidente della provincia non riesce ad avere un rapporto fondato sulle alleanze, per lui o si è “sudditi” o nemici. Ma dalle vicende delle ultime ore abbiamo appreso che esistono quattro consiglieri regionali, di cui se ne erano perse le tracce dal giorno della loro proclamazione, così come abbiamo appreso che esiste un doppio filo tra Cirielli e Cosentino, i quali costituendo un gruppo autonomo vorrebbero tenere sotto pressione Caldoro.

Ma vuoi vedere che quella spallata che non è riuscita con i falsi dossier su Caldoro può essere possibile ora?

Intanto Il 31 gennaio 2011 il coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino per la prima volta si troverà faccia a faccia con il suo giudice, il magistrato chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per concorso esterno nell’associazione mafiosa depositata dalla Procura di Napoli il 23 dicembre. Per le ipotesi di quei reati fu chiesta l’autorizzazione all’arresto alla Camera dei Deputati, un fascicolo di 530 pagine da far rabbrividire che racconta di affari, incarichi in società e rapporti tra politica, camorra e istituzioni. Ce ne volle perché Cosentino si dimettesse da Sottosegretario all’economia, ma non ci fu niente da fare per quanto riguarda le dimissioni da Coordinatore del Pdl campano, del resto, nemmeno  Denis Verdini si è dimesso da coordinatore Nazionale, perchè avrebbe dovuto farlo lui.

In questa storia non depone a favore di Cirielli l’alleanza con Cosentino, il Governatore Caldoro non l’apprezza, sarebbe un’alleanza tra “poliziotti” e “banditi” che anziché combattersi si accordano per “assaltare” la diligenza.

Ai voglia a dire che si è garantisti, o come Cirielli dichiarò alla stampa che  per lui Cosentino era una persona per bene e si era sempre comportata bene, e che pur non avendo letto gli atti processuali si appellava al garantismo.

E’ veramente singolare il giudizio che il presidente della Provincia ha della innocenza/colpevolezza basata sul perbenismo dimostrato nei suoi confronti, assolvendo di fatto aprioristicamente chi si comporta bene con lui, così come è altrettanto singolare che non sia a conoscenza delle imputazioni a carico di Cosentino, essendo egli prima Parlamentare e poi, come Presidente della Commissione Difesa della Camera, uomo di Istituzioni, e che avrebbe dovuto leggersi gli atti inviati alla Camera dalla Procura di Napoli che ne chiedevano l’arresto.

Che cosa significa che in quella circostanza ha espresso il suo voto senza aver letto gli atti? Ha espresso il suo voto su basi esclusivamente politiche senza essere a conoscenza di cosa votava?

Indipendentemente da ogni risposta Cirielli non è in buona compagnia e questa azione, con la scusa di tenere lontano le lottizzazioni politiche nella sanità campana, si mira ad escluderne alcuni per sostituirli con altri, sembrerebbe solo l’assalto alla Sanità per il suo controllo.

4 commenti su “Cirielli e Cosentino tentano la “spallata” a Caldoro”

  1. oggi un altro morto 36 le vittime dell’Afghanistan.
    ritiriamo i nostri ingenui soldati che per quattro soldi rischiano la vita inutilmente.
    Non è possibile che per una sporca politica internazionale voluta da pochi
    finiscono il loro cammino vite umane.
    w la Pace.

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  2. E che faccia che ha questo Cosentino. Oltre ad avere una brutta faccia, c’è l’ha anche di bronzo. E il PdL se ne frega di tutti i suoi coinvolgimenti.

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