Fassina si dimette! E chi se ne fotte: Era ora

Fassina-Renzi, è scontro nel PD? Renzi con quel “Fassino chi?” ha detto solo quello che milioni di elettori del PD pensano.

Per Fassina quella di Renzi: «Idea padronale del partito». Per il segretario Renzi: «Rispondo agli elettori, non alle correnti»

Stefano-Fassina-Matteo-Renzi
Stefano-Fassina-Matteo-Renzi

di Masssimo Del Mese (POLITICAdeMENTE)

ROMA – E’ scontro all’interno del Partito Democratico tra vecchia e nuova guardia? Assolutamente no. Tra l’altro questo Stefano Fassina è anche lui un nuovo della politica, appunto talmente nuovo da fare dire a Matteo Renzi, quello che pensano milioni di elettori del Partito Democratico: “Fassina chi?”; pensando a come è stato eletto, a come è stato nominato Vice Ministro all’economia e come prima di arrivare in Parlamento e al Governo è stato nominato responsabile economico del PD dall’ex Segretario Pierluigi Bersani e dal guru del PD Massimo D’Alema.

POLITICAdeMENTE già se ne era occupato dei “nuovi” “giovani vecchi” raccomandati del PD con gli articoli:

per sottolineare come questi giovani, disinvolti e emergenti personaggi della vita politica italiana, abbiano da subito saputo interpetrare i ruoli loro assegnati, con il piglio della gioventù e con la scaltrezza e la furbizia della peggiore espressione della vecchiaia. Ma Fassina non è il solo, è in buona compagnia e così ci piace ricordare come è stato a suo tempo riportato in un altro articolo di questo blog: Capilista Candidati e Liste complete del PD di Camera e Senato; per sottolineare come si è mosso questo PD e i suoi leader che non vogliono mollare e che ci hanno regalato un Governo Letta, invece di quello che ci avevano promesso prima con le Primarie che portarono Bersani alla vittoria e poi nella campagna elettorale, appunto materializzando questo Governo che da aprile ad oggi si è gongolato nel nulla, appiattito sui dicktat di Berlusconi e a discutere di IMU “si” e IMU “no”, e quì anche c’entra Fassina il dimissionario, il quale, “oscurando” il suo Ministro Fabrizio Saccomanni abbituato al riserbo come direttore generale di Bankitalia, duellando con i vari Renato Brunetta e Angelino Alfano non solo difendeva in ogni circostanza il mantenimento dell’IMU mentre gli altri la volevano eliminare, tanto è vero che la difendeva che poi ne è venuto fuori un pasticciaccio che è andato solo a svantaggio degli italiani introducendo quattro tasse al posto dell’IMU, ma che ha fatto passare un’altro messaggio: quello che il PD metteva le tasse e il PDL le voleva togliere.

Il “fassinismo” o meglio il “nuovismo” non riguarda solo quel “Fassina chi?”, ha contaminato Regione per Regione tutto il territorio nazionale e naturalmente il PD ne è stato una fucina importantissima, sapendo condire l’imbroglio con i finti impegni culturali, e così si sono aperte le porte, con i famosi paracadutati nelle varie regioni, di parenti, mogli, figli, fidanzate, amanti, o di altri rapporti come quelli della sudditanza o dell’obbedienza, come è avvenuto anche in Campania, anche questo riportato in un altro articolo di questo blog: Letta completa il Governo e nomina i Sottosegretari. C’é anche Vincenzo De Luca; E ne abbiamo visto di tutti i colori. Oggettivamente per noi campani, quando vedevamo Fassina in TV in primo luogo ci portavamo con le mani agli “zebedei” e giù una poderosa grattata, perché da noi quelli come lui, solo a vederli portano sfiga.

Stefano Fassina, colpito nel suo orgoglio, ha presentato al premier Enrico Letta le proprie dimissioni, che sembra siano irrevocabili. Noi lo speriamo ardentemente e aggiungiamo porgendogli un’altra domanda-invito: perché non si dimette anche da Parlamentare? La decisione è maturata naturalmente dopo che, nella conferenza stampa di ieri al termine della segreteria del partito che si è svolta per la prima volta a Firenze, il bischero segretario del PD, Matteo Renzi, ha finto di non sapere chi fosse il viceministro dell’Economia, quando un giornalista commentava una sortita di Stefano Fassina, il quale preconizzava un rimpasto di Governo per rimodulare almeno nella delegazione ministeriale i nuovi equilibri interni al PD.

Di quì le dimissioni per quel “Fassina chi?” pronunciato da Renzi. Fassino si dimette, e chi se ne fotte: era ora. E’ scontro Renzi-Fassina? Assolutamente no, innanzitutto perché Fassina non è un interlocutore di Renzi, semmai è un esponente politico “abusivo“, tenendo conto delle modalità che lo hanno portato ad essere prima Responsabile economico del PD e successivamente Parlamentare nominato e Vice Ministro. Ma con queste dimissioni si apre una crisi di Governo e le porte ad un rimpasto? Assolutamente no. Non è successo nemmeno quando Berlusconi e i suoi si sono allontanati dal Governo e hanno fondato la nuova Forza Italia, con nuovi Gruppi parlamentari alla Camera e al Senato, figuriamoci poi con l’Uscita dal Governo di Fassina. Riguardo al rimpasto di Governo, era già nell’aria e se Matteo Renzi non lo ha ancora proposto è stato solo per non rompere con il Governo, in questo momento è una grande incognita farlo e il “Bischero” di Firenze non è scemo, intanto prima la riforma elettorale e poi alcuni provvedimenti necessari a dare fiducia agli italiani. l rimpasto? sicuramente ci sarà, è indispensabile che si passi dalle lunghe fasi politiche affidate ai tecnici ai politici, perché si assumano le loro responsabilità, quelle che gli elettori gli affidano.

Roma, 5 gennaio 2014

24 commenti su “Fassina si dimette! E chi se ne fotte: Era ora”

  1. “Un segretario deve lavorare per unire e non per dividere!”,dice bene S.Camusso seg.Gen.CGIL,sulla freddura di M.Renzi verso un esponente di primo piano del suo partito,oltre che istituzionale,il sott.segr. all’economia S.Fassina,uno sgarbo dal sapore di moccioso arrogante,fatto perlopiù ad un esponente,giovane e di primo piano del partito.
    Un politico,in specie se ricopre ruoli apicali deve fare esercizio di umiltà,cosa difficile per chi a 30 anni era già presidente provinciale,in buona parte perché figlio della casta,di un deputato ex dc,che vorrebbe a parole riformare.
    Mi sa tanto dell’inizio della pletora di “supercazzole” che il parolaio toscano inanellerà per tutto il suo,spero breve,mandato,cosa che farebbe inorridire i “Numina” della politica nazionale di qualche anno addietro!
    Ne abbiamo già avuto uno che per 20 anni ha fatto battute e disastri,un leader non si misura sull’arroganza ma sull’intelligenza e, nel caso in analisi renzi ha clamorosamente “toppato”,finirà come una delle tante speranzose comete del panorama nostrano.

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  2. Già ci aveva fatto sorridere la convocazione delle riunioni alle 7.30 con la retorica sul mattino che ha l’oro in bocca. Erano questi gli orari andreottiani, tipici dei padroni delle preferenze, Gaspari, Gava e tutta la Dc austera che così fregava i gaudenti nottambuli socialisti, Martelli e De Michelis, i quali andavano a letto quando cominciava la riunione: «coricati presto e levati di buon mattino / se vuoi gabbare il tuo vicino». Del resto anche la retorica sulla fattività del politico instancabile ha una sua storia in Italia, che ricade su Renzi: dalla luce accesa tutta la notte nell’ufficio di Palazzo Venezia, all’Andreotti che riceveva alle 5 del mattino davanti alla porta della chiesa, al B che faceva leggenda delle notti passate in bianco a lavorare per poi addormentarsi durante il giorno, e ci sono pure le macchiette come il liberale Costa, che non era mai “fuori stanza”, sino al fantuttone Brunetta. Anche la bicicletta, infine, che è un mezzo meraviglioso, sta diventando un vezzo di nuovismo, la parodia dell’essere alla mano. Il nuovista pedala, straparla l’inglese (che in realtà non conosce abbastanza) e insulta tutti, ma soprattutto i galantuomini come Fassina.

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  3. Oggi, 3 anni dopo, esce fuori un pivello come Renzi che propone non solo la
    privatizzazione dell’acqua ma di tutti i beni comuni, gli elementi del territorio, i fiumi, le coste, le sorgenti… e addirittura dei servizi sociali, scuola, sanità, trasporti… e presenta un programma che parla senza mezzi termini di abolizione dello stato sociale, cioè di tutti quei mezzi e modi con cui uno stato civile corregge le disuguaglianze e aiuta i cittadini in difficoltà. E di fronte a questo programma chiaramente di estrema dx e di appoggio alle varie lobbie e ai vari poteri privati, quali multinazionali, corporation ecc, c’è ancora chi lo considera di sx e lo vota????????

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  4. Renzi privatizzerebbe anche l’aria ; cmq , siccome alle prossime elezioni vincerà Renzi a mani basse vedremo i fatti .
    Si ricordi però che dei disastri che farà Renzi dal punto di vista sociale i responsabilisaranno chi lo sosterrà: aprite gli occhi ! andate a fondo sulle conseguenze delle proposte di Renzi.
    Ad esempio il contratto unico senza art.18 avrà come risultato si , forse, l’aumento dei posti di lavoro ma anche il dimezzamento dei salari medi salvando quelli di managers e liberi professionisti risultato finale ? pochi ricchi e benestanti e moltissimi poveri alla canna del gas.

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  5. Il fatto che Renzi, come Berlusconi, ritenga le battute essenziali per la sua immagine, anche a costo di offendere le persone, è pericoloso prima che ingenuo: Berlusconi è il leader anche economico, e può dirgli e dirne quello che vuole, Renzi li deve convincere! Potrebbe rimanere in cattiva compagnia, con un partito smagrito e passivo, in perenne attesa di effetti speciali e parole d’ordine. Gli altri, quelli che non accettano di essere sollevati dallo sforzo di pensare e di essere sbeffeggiati, potrebbero decidere di guardare altrove.Il fatto che Renzi, come Berlusconi, ritenga le battute essenziali per la sua immagine, anche a costo di offendere le persone, è pericoloso prima che stupido: Berlusconi paga i suoi, e può dirgli e dirne quello che vuole, Renzi li deve convincere! Potrebbe rimanere in cattiva compagnia, con un partito smagrito e passivo, in perenne attesa di effetti speciali e parole d’ordine. Gli altri, quelli che non accettano di essere sollevati dallo sforzo di pensare e di essere sbeffeggiati, potrebbero decidere di guardare altrove.Il fatto che Renzi, come Berlusconi, ritenga le battute essenziali per la sua immagine, anche a costo di offendere le persone, è pericoloso prima che stupido: Berlusconi paga i suoi, e può dirgli e dirne quello che vuole, Renzi li deve convincere! Potrebbe rimanere in cattiva compagnia, con un partito smagrito e passivo, in perenne attesa di effetti speciali e parole d’ordine. Gli altri, quelli che non accettano di essere sollevati dallo sforzo di pensare e di essere sbeffeggiati, potrebbero decidere di guardare altrove.Questa triste vicenda conferma che è uno sbruffone.

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  6. L’immagine di Bersani davanti ad un boccale di birra è lo specchio di un uomo semplice con una vera passione politica. Non mi sono perso mai le primarie e ho partecipato spesso ad ogni genere di manifestazioni, ma con questo segretario maleducato e arrogante non voglio niente a che fare. Crede di essere spiritoso? Ma chi ride?
    Certo gli elettori di Berlusconi, perché loro sono avvezzi!Questo comportamento a mio avviso è intollerabile per un segretario di partito specie quando queste battute infelici sono dirette agli amici e non agli avversari,Con un segretario cosi’ la sinistra potra’ anche vincere le elezioni , ma non fara’ molta strada .

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  7. Anche in un momento tragico, invece di tessere le lodi del Compagno Bersani, da me stimato come uomo e padre di famiglia ma non condiviso politicamente, la vostra mente non riesce a scaccoiare l’ombra di Berlusconi. Analizzate bene la storia del passato prossimo e vi renderete conto che, il vostro presidente della Repubblica porta, nel sacco delle sue innumerevoli colpe, anche quella di aver abbandonato ad un tragico destino il bravo e umile Bersani. Il vostro Presidente, pur di favorire Banche, Banchieri e l’alta finanza Europea e Nord Americana, creò il governo Monti per non consentire a Bersani di stravincere le dovute elezioni, quando ormai il centro destra era fallito e Grillo andava alla ricerca di facili consensi. Tenetevi il banboccio e buffone DC Renzi, voi che per 20 anni avete sputato veleno su un uomo che aveva dato tanto all’Italia con le sue attività manageriali e che, sempre per colpa vostra, approdò al potere Politico, dopo che eliminaste Craxi e tutti i Socialisti.

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  8. Pensando in questo momento al troppo criticato Bersani,si prova già nostalgia per un recente passato!
    Per esempio: Renzi dice “Fassina chi?” però come mai non dice “De Luca chi?”
    Forse perché il sindaco e viceministro dei trasposti è uno dei suoi principali sostenitori?
    Renzi non è affatto il nuovo, ma è la maschera con la quale il vecchio cerca di spacciarsi per nuovo.
    Auguro a Bersani di risolvere felicemente i suoi problemi di salute….e gli auguro
    anche sufficiente buon senso da tirarsi fuori in tempo dal vermicaio che è diventato il panorama politico.

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  9. W BERSANI:Si tratta, comunque, dell’unico che ha provato a fare un minimo di liberalizzazioni e a togliere un po’ di immobilismo dal sistema produttivo italiano.va riconosciuto che è stato l’unico fra i vari esponenti PD a cercare una qualche forma di dialogo con il M5S,per non far tornare in gioco il cavaliere di hard-core. Probabilmente a titolo personale era anche sincero, peccato per lui che il suo partito lavorasse già in tutt’altra direzione.

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  10. mi unisco,con sincera e speranzosa umanità alle
    parole di speranza dei compagni di partito, ed auguro a Bersani, uomo politico,persona davvero fuori tempo,
    perbene e leale, di tornare presto sulla scena. Abbiamo ancora bisogno delle indiscutibili capacità politiche,oltre che delle sue capacità professionali,
    della sua arguzia, della sua umiltà.
    p.s. Fassina è sicuramente una brava persona perché è tra i pochi del PD a non essere saliti sul carro del vincitore rimanendo fedele a Bersani anche dopo la sua estromissione dalla guida del PD.

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  11. ma che c…volete ma siete proprio nastalgici del vecchiume passato, ma vi rendede conto in che condizioni ci troviamo,siamo alla banca rotta e sicuramente la colpa non è di Renzi,che che se nè dica buona fortuna a tutti

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    • se a te piace il rottam’ATTORE,ben venga,ma abbi rispetto x le altrui opinioni,anche perchè renzi è messo alla prova da poco tempo,quindi non crearti troppe aspettative,dice tutto ed il suo contrario e si circonda di vecchi dinosauri o dei rampolli degli stessi,lui anche è figlio della dc,di un ex parlamentare,quindi ti consiglio aporein,dei filosofi classici..astensione da ogni giudizio!

  12. GIA’ NEL 2012 DISSE: “FASSINA CHI? LA SORELLA DI FASSINO?”
    CHE TRISTEZZA!
    E’ già alla frutta?
    PROSSIMAMENTE SPACCATURA PD STILE PDL
    E’ ripetitivo anche con le battute, o forse sono il suo programma?

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  13. A quando persone misurate e di buon senso?
    a quando una visione meno padronale dei partiti?
    a quando un risveglio civico delle coscienze?
    il berluschino con le sue vestali avvanenti,stile berlusconi,profferisce parola in ogni dove e ambito,dice ovvie ovvietà..
    Renzi deve stare attento alla sua naturale tendenza a rottamare e dileggiare. E’ da seconda repubblica!
    Nella terza repubblica c’e’ bisogno di rispetto e di persone rispettabili

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  14. le istituzioni sono piene di: figli di – nipoti di amanti di, unica certezza che il vecchiume lo conosciamo, renzi ancora no quando poi sarà vedremo

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    • ANCHE I SUOI LISTINI ERANO PIENI DI FGLI DI PAPA’ E LORO EPIGONI,BELL’INIZIO,BELLA COERENZA..
      SARA’UN FUOCO FATUO L’EFFETTO RENZI,VEDREMO NEL CONCRETO COME SAPRA’ GESTIRE PARTITO ED INDIRETTAMENTE GOVERNO,ANCHE VELTRONI NEL 2008 PAREVA CHE IL PD PIGLIASSE TUTTO DA SOLO E POI SI E’ VISTO,L’EFFETTO WALTER COME SI SIA DISCIOLTO!

  15. vi allego un intervento di Pardi a micromega,ripreso da libreidee:
    Chi è davvero Matteo Renzi: quello che Firenze insegna
    Renzi? E’ senza dubbio giovane, ma che sia nuovo è dubbio: è in politica fin dai tempi della rappresentanza di classe nel liceo. Poi ha prosperato a lungo nella Margherita e, come suo esponente, divenne presidente della Provincia di Firenze. Per un motivo elementare: i Ds avevano allora il presidente della Regione (Martini) e il sindaco di Firenze (Domenici). Perciò alla Margherita “spettava” la presidenza della Provincia. «L’indubbia capacità di Renzi si rivelò nell’eliminazione della concorrenza interna», annota Pancho Pardi. Ora Renzi si esibisce tra i fautori più convinti dell’eliminazione delle province? «Sarà l’effetto dell’esperienza diretta. Ma a suo tempo usò sapientemente la presidenza come trampolino di lancio per la candidatura a sindaco di Firenze». Inoltre, della sua legislatura in Provincia «si ricorda una lunga serie di mostre ed eventi culturali di mezza tacca, il cui centro unificatore era il logo: Il Genio Fiorentino. Al di là dell’insopportabile retorica fiorentinocentrica, passava il messaggio subliminale: il Genio era lui».

    Nella vulgata renziana, continua Pardi in un intervento ripreso da “Micromega”, la sua candidatura a sindaco «passa come atto di coraggio: Renzi nel 2004 alla guida della Provincia di Firenzeingigantisce la difficoltà di sfidare una nomenclatura cittadina esausta per sopravvalutare il successo della sua parte di nomenclatura». Sulle sue gesta da sindaco è istruttiva la lettura di Tomaso Montanari, “Le pietre e il popolo” (Minimum Fax, 2013). «Voleva rivestire il San Lorenzo con una facciata posticcia; e bucare la Battaglia di Marciano per trovarvi sotto un improbabile Leonardo. La logica pubblicitaria domina: piazza della Signoria affittata per le nozze di un ricchissimo sultano, il Ponte Vecchio concesso alla festa della Ferrari. Ma questo è colore». La sostanza, continua Pardi, è l’assenza di una qualsiasi logica di governo del territorio. «Firenze è presentata come città a sviluppo edilizio zero, ma ci si dimentica di dire che il piano strutturale acquisisce come dato di partenza tutte le procedure insediative avviate in precedenza: Pardiuna massa enorme di spazi è già impegnata».

    Secondo Pardi, anche il delicatissimo sottosuolo di Firenze è minacciato. «Si può sperare che i numerosi parcheggi sotterranei nel centro storico restino allo stadio di minaccia. Ma il sottopasso dell’alta velocità è un danno certo. Gli abitanti della striscia di città interessata stanno già preparando le cause civili. Qui il coraggio del sindaco tace». Eppure, la “tecnica del trampolino” sembra proprio funzionare: «Chi ha scelto il mestiere più bello del mondo dovrebbe portarlo a termine e sottoporsi al giudizio dei cittadini per il secondo mandato. Renzi invece vuole bruciare le tappe e prima di finirlo vuole già cominciare un altro lavoro che gli appare ancora più bello». Per fare cosa? «Basta sentirlo parlare. Presenta il responso delle primarie come il momento definitivo in cui comincia l’avvenire. L’egotismo forse supera perfino quello di Berlusconi».

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  16. La gente che fa politica, pretendendo di poter applicare alla conduzione di un intero Paese le tattiche della conduzione delle proprie imprese o dei propri Comuni, è ugualmente pericolosa , ci sono realistiche possibilità che si tratti solo di esperimenti dai quali il Paese può uscirne veramente malconcio e messo peggio di prima. Evidentemente, vent’anni di berlusconismo ci ha insegnato ben poco.

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  17. IL VANGELO SECONDO MATTEO:Fra 5 anni starà aparlare del “Futuro
    ho evidenziato il vuoto totale attorno all’uomo immagine Renzi, che sarà anche una faccia “Ciovine”, ma non ha nessuno che gli elabora mezza idea adeguata alla realtà…Non è “Tony Blair” italico, visto che l’egregio leader uk dietro di se portava uno staff di persone ben competenti, a partire da Brown, ottimo ministro delle finanze..
    dunque davvero c’è da chiedersi ma Renzi sa di cosa parla ?? Oppure affastella tesi su tesi semplicissime da comprendere per l’uomo della strada, diciamo così, basta con il proporzionale,un unico contratto di lavoro,eliminiamo le caste rottamandole etc
    L’ITALIANO SI COMPRA CON POCO PANE!…

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  18. enrico & matteo,2 predestinati toscani alla politica,figli della balena bianca,perfetti icone gattopardesche del non cambiare nulla dando l’impressione del contrario,ecco il rinnovamento,solo anagrafico ma non sostanziale,e cosi l’italia a poco a poco mori,felice e gaudente,convinta del cambiamento….verso la miseria…
    RICORDIAMOCI CHE ABBIAMO I NEURONI DI MADRE NATURA O DI DIO,CHE DIR SI VOGLIA,FACCIAMONE BUON USO!

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  19. una cosa è certa dobbiamo cambiare perchè non se ne può piu’,va bene tutto,questo non è il nuovo,ma questi che mi hanno preceduto, mi vogliono dire qual’è il novo…..

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  20. @marco,il nuovo siamo noi cittadini sempli,o almeno potenzialmente siamo solo noi,coloro che vanno in parlamento appartengono quasi tutti di già alla casta politica direttamente o indirettamente,il m5s sta facendo un esperimento,ma l’etero-guida dei guru grillo & casaleggio mi sembra stridere con la tanto decantata democrazia.
    soluzioni non posseggo a portata di mano,ritengo che solo una rivoluzione pacifica ma convinta che rigeneri l’accesso al potere,quando pensiamo che gli accessi son chiusi per molto meno,riuscirà a ridare una linfa credibile alla nazione intera

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  21. Non credo che con tutti questi personaggi si desideri un vero cambiamento della politica intera.
    Soprattutto la prima repubblica era immersa in un vero“humus sociale”, con la pluralità e ricchezza dell’associazionismo del volontariato laico e cattolico, organizzato e non, e ancor più essa era strettamente legata alla pratica e alla storia dell’impegno politico ispirato,un minimo di formazione etica delle coscienze che in Italia, albergava,figlio di una certa mentalità perbenista!
    Da venti anni e più,dopo il grande ciclone di mani pulite,ci si aspettava un cambio di passo,con i nomi diversi da esso assunti,completamente diverso in forma e sostanza ed invece,ci troviamo,quotidianamente con venditori di parole che ,sbandierando una politica a favore del popolo,ma che nei crudi fatto hanno pensato più e alle caste lobbies di riferimento che alla collettività.
    E tutto ciò,credo sia sotto gli occhi di ogni cittadino!
    Resto convinto che senza un impegno fattivo, dialogante delle part in causa difficilmente questo paese si trarrà fuori dalla crisi etica che lo erode. Ci si dovrebbe impegnare a ricostruire,cercando di definire una sorta di galateo trasversale ai diversi schieramenti, tesa a delineare uno spazio civile comune.

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