Falso allarme di Amendolara e Cardiello. La camorra nella Piana non c’è. Dove è finita?

Si è riunito su richiesta di Melchionda il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presso la Prefettura di Salerno: non ci sono infiltrazioni camorristiche nella Piana.

La camorra non esiste più? Ce ne dobbiamo convincere? E’ difficile. Le camorre non sono associate alle comunità francescane e non stanno mai all’opposizione.

Prefetto Sabatino Marchione

EBOLI – Possiamo stare tranquilli, l’allarme a cui faceva riferimento il Senatore Franco Cardiello nella sua interrogazione, affinché si verificasse eventuali infiltrazioni camorristiche nella Piana del Sele, sembrerebbe rientrato.

In effetti il Senatore Cardiello si era preoccupato a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate al Corriere del Mezzogiorno (“La Camorra nelle aziende agricole“) dall’Assessore Regionale all’Agricoltura Vito Amendolara, il quale, non solo dava per certa la lunga mano della Camorra nella Piana, ma addirittura ne spiegava strategie e tecniche di penetrazione.

Queste dichiarazioni e la successiva interrogazione aveva indotto il Sindaco di Eboli Martino Melchionda preoccupato di quanto accadesse nel suo comune, a chiedere la convocazione del Comitato per l’Ordine Pubblico per discutere sullo specifico allarme, e chiedere maggiori delucidazioni al Prefetto di Salerno Sabatino Marchione.

Lunedì scorso, si è quindi riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza in Prefettura. Al quale anno partecipato per Eboli il sindaco Melchionda, e la sua ombra, il vicesindaco Antonio Conte.

Assessore Reg. Vito Amendolara

In quell’incontro, si è convenuto che non risultano infiltrazioni camorristiche nelle aziende agricole della Piana del Sele. Ma questo non significa che non ci sarà un controllo più attento e un monitoraggio scrupoloso su tutte le operazioni economiche ed immobiliari. Atteso che si tratti di atti ufficiali, nel senso che i passaggi di proprietà avvengono a seguito di stipula di atti notarili.

Il Prefetto, inoltre, su richiesta del Sindaco di Eboli, e dopo aver ascoltato la relazione del Comandante dei Vigili Enzo Gallo, ha ricevuto il Presidente del comitato di quartiere Campolongo, Ugo Giordano, insieme con il consigliere Michele Salviati, delegato dall’Amministrazione alle periferie, per fornire assicurazioni circa il ripristino della legalità e di intensificare gli sforzi per tenere sotto controllo il territorio specie i flussi degli immigrati.

L’incontro è terminato in un clima di grande collaborazione tra l’Amministrazione comunale di Eboli e la Prefettura di Salerno. Nello stesso tempo gli argomenti meritano di essere trattati in maniera più approfondita, ed il Sindaco Melchionda si è impegnato a riunire i capigruppo consiliari ed a convocare eventualmente un Consiglio Comunale.

Questa è la cronaca dei fatti. Ma purtroppo questa cronaca non convince per diversi motivi, tutti riconducibili ad un eccessivo allarmismo spesso immotivato e ad una conseguente sottovalutazione del fenomeno camorristico a seguito di falsi allarmi.

In effetti alla domanda specifica il Prefetto Marchione ha risposto in maniera istituzionale, e non poteva fare diversamente, anche per evitare di procurare falsi allarmi e semmai sottovalutare il fenomeno.

Martino Melchionda

La camorra non esiste più? Ce ne dobbiamo convincere? Sembra assai difficile che una convinzione del genere possa attraversare le menti pensanti, le istituzioni che la combattono, gli investigatori e le Forze dell’Ordine impegnate nella lotta di contrasto a questo fenomeno criminale che impedisce in Campania e più in generale per via di altre organizzazioni malavitose, il mezzogiorno.

Oggi esistono le camorre, le mafie, nel senso che non esiste più una “cupola” che determina tutto, ma sono organizzazioni diffuse sul territorio che agiscono indisturbate e incidono purtroppo in maniera negativa, vuoi anche per le connivenze con uomini dell’apparato dello Stato e uomini impegnati in politica, non escludendo nessun partito, specie quelli che stanno al governo (centrale e periferico).

Le Camorre, le Mafie, non stanno mai all’opposizione. Allo stesso modo, laddove operano è il chiaro segno che vi sono interessi economici particolarmente attivi o magari vi è una presenza di massicce forme di finanziamenti pubblici, come è il caso dei rifiuti, o delle infrastrutture, e come si segnala il pericolo nei massicci investimenti per la Green economy.

La nostra Piana e la Provincia di Salerno in generale è interessata da tutte le fenomenologie, cioè  è interessata: sia per l’attivismo economico specie nella Piana, con una fiorentissima agricoltura, super intensiva e su vasta scala, protetta (Sotto serra) con culture permanenti di prodotti extrastagionali, che di avanguardia e di qualità come la quarta e la quinta gamma; per le infrastrutture, porti, interporto, aeroporto, Termovalorizzatore, biodigestori, siti di stoccaggio ecc.; per il proliferare di impianti di produzione di energia da fonti alternative come l’eolico, il fotovoltaico.

E’ su queste direttrici che si sviluppa l’interesse delle camorre, così come non lascia escludere infiltrazioni anche nella Piana del Sele. Basterebbe investigare sull’accaparramento dei prodotti agricoli e basterebbe pensare solo alle ricchezze e alla mole di affari “sommersi” circa il prodotto e il dichiarato, nel senso che con i piani agricoli-culturali si può definire oltre che la produzione, l’impiego della manodopera necessaria (quasi del tutto clandestini irregolari) per stabilire in rapporto all’estensione i ricavi e quinti gli l’ammontare della ricchezza prodotta.

Ma chi ci dice che i gestori delle varie aziende siano i diretti proprietari o non abbiano venduto o siano stati costretti a vendere i loro terreni attraverso scritture private non risultano per questo atti regolarmente registrati?

Beppe Pisanu

L’Assessore Regionale all’Agricoltura Amendolara ha lanciato un allarme; il Senatore Cardiello autorevole personalità del Parlamento Italiano, ha raccolto l’allarme; 101 giorni fa veniva ucciso Angelo Vassalo e anche se non si sono ancora chiuse le indagini pare si segua la pista delle camorre; il Prefetto di Bari Carlo Schilardi, a proposito della Green Economy e dell’allarme lanciato dal Presidente della Commissione Antimafia Beppe Pisanu, ha dichiarato che in Puglia la situazione non è allarmante come in Campania; il Ministro  Mara Carfagna giorni addietro ha denunciato commistioni politica-camorra per la gestione dei rifiuti; è veramente preoccupante, sembrerebbero tutti indicatori negativi e allarmanti, ma veramente allarmanti, visto che le Camorre non appartengono alle comunità francescane.

Tutti autorevoli personaggi che devono indurci a riflettere, indipendentemente dalle dichiarazioni ufficiali, opportunamente rassicuranti, magari per evitare allarmismi e disturbare eventuali indagini in corso. E’ il caso di dire che bisogna stare attenti quando si fanno simili dichiarazioni, e bisogna che stiano attenti soprattutto coloro i quali sono chiamati a rappresentare le Istituzioni. I falsi allarmi generano confusione, ma nello stesso tempo se nello specifico sono infondati, si corre il rischio di sminuire la portata di un fenomeno che invece c’è e come e che ci procura non poche difficoltà e dal punto di vista sociale, e dal punto di vista economico.

Se sono vere allora è il caso di intervenire e massicciamente, se invece lo sono, e gli autorevoli personaggi come Amendolara e Cardiello nella fattispecie hanno detto stronzate, senza avere nessun indicazione precisa, allora va sicuramente condannato ogni falso allarme e sarebbe il caso di inquadrare il tutto in un reato che è quello di “procurato allarme”.

Ricordiamoci sempre che non accada mai di trovarci nelle condizioni di gridare “a lupo a lupo”, quando il lupo non c’è, salvo poi a sottovalutarlo quando invece arriva.

EBOLI 15 DICEMBRE 2010

2 commenti su “Falso allarme di Amendolara e Cardiello. La camorra nella Piana non c’è. Dove è finita?”

  1. Pollica località non molto lontana da noi non sembrava cosi pericolosa ,eppure è successo.L’isolamento è quello che ti uccide prima della camorra e della mafia diventa l’anticamera del supplizio.
    Quindi gli attori che rivestono cariche istituzionali e anche semplici cittadini con la loro indifferenza diventano i carnefici in primis della camorra-mafia -drangheta.
    La piana del sele è un vespaio di emarginazione,di schiavismo degli extra comunitari e di indubbi canali di comprovendita dei prodotti alimentari.
    Ho circa mezzo secolo ,tutto questo esisteva negli anni sessanta e oggi si è evoluto il fenomeno ,si è selezionato a nuove forme di aggressione. I Mafiosi o ancora meglio la mentalita mafiosa o camorristica siè evoluta siè istruita quindi piu insidiosa e nascosta sopratutto quando le istituzioni disertano i loro servizi non garantendo nessuna protezione al cittadino.
    Porto un esempio poco ortodosso ma che ci azzecca a pennello : la manifestazione a Roma del 14 dicembre ,al di la delle scelte politiche e delle strumentalizzazioni i manifestanti non hanno passato la linea rossa ,perche cosi si è voluto , perche i parlamentari sarebbero stati gli obiettivi qiundi il servizio d’ordine nel modo piu militaresco possibile ha funzionato alla grande non vi è stata mafia-camorra o blek blok che tenga.
    Gli interessi della piana del sele terra di nessuno sono infiniti e fittizi l’agricoltura è solo la facciata che si vuol far vedere.I beni pubblici: proprieta comunali demaniali ed altro ogni giorno ne scompare un pezzo
    Come spiegano le istituzioni che alcuni latifondisti ,molto pochi ogni giorno accrescono il loro territorio pur avendo attivita agricole poco redditizie.E va be mi fermo, aggiungo che la gente prima di denunciare deve sentirsi protetta.e non che pagano solo gli onesti fessi. Per ultimo dico che se un cittadino paga regolarmente le tasse per avere dei servizi se li aspetta altrimenti a chi paga?

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  2. Avete mai visto qualcuno che se ne va in giro con una maglietta con su scritto “Sono un mafioso?”. I nuovi criminali hanno armi molto ben rodate, sono cellule tumorali ad orologeria che funzionano con apparente regolarità poi esplodono infettando l’intero organismo … e allora non c’è più nulla da fare.
    La Piana del Sele da sempre è zona appetibile. Vaste zone del casertano e del napoletano sono ormai sature e completamente devastate dal cemento: la Piana del Sele è, potenzialmente, una nuova zona di conquista. Ci dicono che mezza Capaccio bassa sia completamente abusiva e che quelle case siano occupate solo per alcuni mesi dell’anno: da dove vengono questi signorini che a buon mercato hanno acquistato casa a mare? La denuncia dei due consiglieri comunali ebolitani, ancorché avventata perché, pare , priva di riscontri oggettivi, è importante perché sveglia dal torpore, scuote chi continua ad avere la guardia bassa e tenta una reazione solo quando è ormai troppo tardi. Spero che con questa finalità il Sindaco abbia segnalato tutto alla Procura e non solo per zittire un avversario politico “che crea allarmismo inutile (sembra di sentir parlare un tal Silvio)”.
    Nelle nostre zone non c’è camorra ? (anche se la cronaca degli ultimi anni dice il contrario). Ebbene, per affermare con decisione tale assunto dovremo essere capaci di dire “Abbiamo tutto sotto controllo, nulla ci sfugge o ci è sfuggito e possiamo affermare, dati alla mano, che la Piana del Sele è decamorrizzata”. Siete in grado di affermare questo?
    In caso contrario il rischio che la bomba ad orologeria prima o poi scoppi non è del tutto campato in aria.
    Armando Voza

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