Melchionda si “consegna” al Procuratore della Repubblica

Il Sindaco si rivolge al Procuratore della Repubblica perché si indaghi, e si riserva di adire le vie legali. Le querele non si annunciano si espongono. A Pagani si è iniziato proprio con dei Parcheggi, un Centro Commerciale, favori e clientele.

Melchionda va su tutte le furie: Il Manifesto dei riformisti lancia accuse, solleva sospetti, diffonde veleni.

Martino-Melchionda-foto-Politicademente

EBOLI – Lo scontro politico ormai tocca livelli che vanno ben oltre il semplice dibattito politico, e l’occasione lo scontro che si presenta oggi, a seguito dei rilievi che la Corte dei Conti ha avanzato rispetto al documento contabile del 2009 e del 2010, ha origini ben più remote. I rilievi hanno scatenato una serie di esternazioni, di documenti, di dichiarazioni, di manifesti che riportavano posizioni di difesa o di accusa nei confronti dell’Amministrazione Melchionda.

I primi ad esprimere le loro valutazioni rispetto ai rilievi puntuali e meticolosi dei Giudici contabili, sono state le opposizioni interne ed esterne alla maggioranza: con Damiano Cardiello del PDL; il Nuovo PSI, con i Consiglieri Massimo Cariello, Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti, e il Coordinatore cittadino Cosimo Pio Di Benedetto; i Riformisti del PD, con Salvatore Marisei, Antonio Petrone, Carmine Campagna, Armando Cicalese; tutti unanimemente, sia pure con toni e modalità diverse, senza mezzi termini, hanno bocciano l’Amministrazione Melchionda e allo stesso tempo, utilizzando modalità e tempi diverse hanno chiesto al Sindaco di farsi da parte, invocando per questo l’intervento del Prefetto.

Salvatore Marisei

I Giudici contabili sono stati impietosi nel loro resoconto ed hanno puntato il dito puntigliosamente su: Mancanze, Anomalie, Irregolarità, illegittimità, riferendosi ai conti del 2009 e 2010, alle operazioni contabili, alla gestione del personale. Rilievi che hanno bocciato senza mezzi termini l’Amministrazione Melchionda, ma che hanno destato maggiormente scalpore specie se si tiene conto, che sono stati tenuti chiusi in un cassetto e dei quali non si è informato il Consiglio Comunale, coinvolgendo nelle responsabilità oltre che l’Amministrazione anche i vari livelli di competenza istituzionali dell’Ente.

E rispetto a questa bocciatura che sono riemerse le guerre tutte interne alla maggioranza e che non trovano tregua. Guerre che senza esclusioni di colpi sparano bordate ad alzo sero e rendono il terreno di scontro un campo minato pieno di macerie politiche. Guerre intestine al Partito Democratico, che vede fronteggiarsi: da una parte il Sindaco Martino Melchionda con i suoi “pretoriani” governativi; dall’altra il gruppo dei Riformisti facenti capo all’ex Ministro Carmelo Conte, che per l’occasione si sono ribattezzati “Liberi e Riformisti del PD“; dall’altra ancora, il gruppo dei “cerchiobottisti” facenti capo al Presidente del Consiglio Comunale Luca Sgroia, esperti in “affari giovanili“, in precedenza alleati dei contiani e pare ora, approdati freschi freschi, tra le braccia della Maggioranza deluchiana, svincolandosi da Conte e dall’On. Guglielmo Vaccaro; e per ultimo solo per cronaca ma per niente coinvolto, l’Onorevole Antonio Cuomo, sempre più nei panni del “pasquale” di Totò.

E’ in questo scenario, le valutazioni negative, espresse proprio dal gruppo di minoranza dei Riformisti del PD, ribattezzatosi “Liberi e riformisti del PD“, a seguito dei Rilievi dei Giudici Contabili, si sono aggiunte ad altre che da mesi gli stessi elencano come elementi di mal governo e terreno di probabili affari. Di questa elencazione ne è stato tratto un manifesto, tra l’altro pare anche contrastato nella sua uscita pubblica, dalla Società che gestisce l’affissione, che guarda caso è la Multiservizi, la quale a sua volta pare abbia rimosso un dipendente che si sarebbe reso responsabile della “Censura”. Mamma mia.

Franco Roberti

Ed è proprio quel manifesto dal titolo “Disamministrazione e Affari” che fa saltare su tutte le furie il Sindaco Martino Melchionda, il quale si affida ad un altro manifesto, questa volta affisso in tutti gli angoli della Città, nel quale si “consegna”, nel senso che si mette nelle mani del Procuratore della Repubblica di Salerno Franco Roberti, rimettendogli quel manifesto e offrendosi di fornirgli tutta la documentazione, di fatto chiede in un modo anomalo di aprire un’indagine, di essere ascoltato e di individuare i firmatari dello stesso ascoltandoli a loro volta.

Il Sindaco nel manifesto accusa i così detti “Liberi e Riformisti del PD” che: “lanciano accuse, sollevano sospetti, diffondono veleni” e in chiusura, sempre rivolgendosi al Procuratore Roberti di svolgere delle indagini per consentire, a seguito delle quali: “all’Amministrazione e allo scrivente di promuovere ogni iniziativa giudiziaria per le calunnie ed i veleni riportati nel manifesto allegato”.

Ma che c’é in quel Manifesto che si pubblica a fondo pagina dopo quello del Sindaco?

In quel manifesto ce ne sta per tutti, e si elenca impietosamente tutti gli “affari” trattati dall’Amministrazione comunale, “affari” intesi come argomenti, e non poteva mancare il Parco Fotovoltaico realizzato sui Monti di Eboli; le vicende che si riferiscono alla Sentenza che ridefinisce il prezzo di esproprio a mq dei terreni dell‘Area PIP, oggetto di “esproprio proletario”; i milioni di debiti causati dalle varie sentenze Aracne, Mazzitelli, Seta, che potrebbero causare il fallimento del Comune; non manca nemmeno la Multiservizi con tutte le sue criticità e tutti i debiti che ha contratto e accumulato; accuse per vari affari, ma non intesi come “argomenti”, ma proprio come affari, affari, con tanto di utili da parte di chi ne ha evidentemente beneficiato senza averne titolo; e si aggiunge fresca, fresca, l’accusa per la realizzazione di 350 alloggi in zona agricola, quantificando “l’affare” in 40 milioni di euro, relativamente ad un progetto di Housing Sociale in zona agricola, che alcuni vorrebbero iquadrarlo in una sorta di “compensazione” ad un’altro affare, che già è costato al Comune e quindi ai cittadini ebolitani un salasso di alcuni milioni di euro.

Massimo Cariello

Innanzi tutto va detto che le querele non si annunciano si fanno. Se l’Amministrazione e il Sindaco sono convinti del loro operato non solo devono sostenerlo fino in fondo ma se le accuse sollevate si ritiene siano calunnie, non si aspetta che vi siano delle indagini per poterle definire, ma si procede in qualsiasi azione che sia volta a ristabilire l’onore e la verità.

Indipendentemente da tutte le valutazioni, forse sarebbe il caso di fare più luce su alcune questioni, che sono centrali per un’Amministrazione e che andrebbero discusse, piuttosto che affidandosi muscolarmente ai numeri di una Maggioranza, alla logica del confronto democratico per ampliarne il consenso.

Intanto risparmiamo al Procuratore della Repubblica, che ha tanto da fare, di procedere alla identificazione degli estensori del manifesto, suggerendo, ma solo perché non ne fanno mistero, che si tratta dei Riformisti identificabili nel gruppo contiano minoritario nel PD. Poi rivolgendosi ad entrambi gli estensori dei manifesti, sarebbe il caso di evitare di parlare in “codice”, dicendo e non dicendo le cose, in stile purtroppo che si avvicina più a quello camorristico che a persone civili, rappresentanti delle istituzioni.

Sempre in chiave di fornire contributi utili e per emendare e sfrondare un poco quell’elenco, vanno indicati sicuramente gli affari (sempre intesi come argomenti) che si riferiscono: alla Concessione ventennale dell’Illuminazione cittadina: a quella prossima dei servizi Cimiteriali per altrettanti 20 anni; o alle ultime in ordine di tempo, che si riferiscono al al problema dei Parcheggi, ivi compreso il metodo milionario di riscossione; al Bando del Servizio civile “Generazioni a confronto”, a seguito del quale è stato selezionato giovane personale con metodi clientelari e di favoritismi, in un quadro di piuttosco oscuro, riferibile ai metodi di selezione, di colloqui e di attribuzione dei punteggi, così come facevano rilevare i Consiglieri del Nuovo PSI, Massimo Cariello, Santo Venerando Fido, Ennio Ginetti, che tra l’altro inquadravano tra i selezionati persone vicine al PD o a personaggi politici; allo stesso modo riguardo ai PUC, per fugare ogni dubbio, sarebbe il caso di pubblicare l’elenco delle ditte intestatarie dei suoli su cui ricadono e se è il caso, estendere questo criterio anche alle ultime vicende urbanistiche. Con la trasparenza si elimninerebbe ogni sospetto.

La più casta delle donne può stare anche in mezzo ad un reggimento e mantenere integro il suo onore, ma se così non è e se quella donna la tieni sotto chiave, ti tradisce anche con il carceriere. Parlando di castità è evidente che nessuno si sente di mettere la mano sul fuoco, ma i processi più seguono i criteri di trasparenza e vasto coinvolgimento più è difficile che vi possano essere elementi di corruzione o di mal’affare.

Va da se che in alcune realtà, Pagani docet, si è iniziato proprio con una storia di parcheggi, con un Centro Commerciale e poi si è finito per vessare alcuni imprenditori, favorire qualche amico, fare qualche brutto incontro per finire poi, dritti dritti, alla Procura della Repubblica.

Eboli, 5 febbraio 2012

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Manifesto della Lettera inviata dal Sindaco al Procuratore della Repubblica

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Manifesto dei Riformisti del PD

D I S A M M I N I S T R A Z I O N E   E   A F F A R I

  • Maggioranza anomala in spregio al voto dei cittadini e ai programmi.
  • Transumanza di Consiglieri comunali per ragioni extra politiche.
  • Disoccupazione ai massimi storici, quella giovanile è al 45%.
  • Commercio in crisi e il Comune sostiene illegittimamente “Le Bolle”.
  • Debiti fuori bilancio per circa 30milioni, di cui circa venti consolidati.
  • Passività di bilancio di oltre 50milioni, alla quali si è messa una pezza con una previsione di entrata fasulla, come ha rilevato il Ministero dell’Economia.
  • Il Comune perde tutte le cause a tutto vantaggio dei privati con i quali intrattiene e continua a intrattenere rapporti.
  • Dell’affare di 80milioni sulle colline di San Donato per il fotovoltaico al Comune non è stato riconosciuto nulla, solo il disastro ambientale.
  • Dell’affare di 26milioni sull’area dell’ex Macello Comunale, al Comune una permuta al 7,5% contro il 92,5 % al fortunato privato su un suolo pregiato di proprietà comunale.
  • Affare di circa 40 milioni sulle colline di San Giovanni per la costruzione di 350 appartamenti, oltre il commerciale, in zona agricola in favore di un privato che, ispirato da Dio, ha preventivamente opzionato quelle aree.
  • Con i cosiddetti Piani urbanistici (!), sulle proprietà di amici e caporioni o da essi opzionate, fioccano dichiarazione di edificabilità per aree e spiazzi antistanti a costruzioni e su strade pubbliche.
  • Il patrimonio comunale abbandonato al suo destino o in godimento a cittadini ben noti.
  • Il 15 gennaio, dopo avere respinto per oltre un anno le nostre denunzie, il Comune ha disdetto la partecipazione al Consorzio farmaceutico, ma lo ha fatto troppo tardi, ora deve pagare i debiti del 2010 e del 2011, mentre i delegati si sono intascate indennità per oltre centomila euro.
  • Nella Multiservizi ci sono affari per pochi, il Comune perde circa un milione all’anno, i lavoratori non vengono pagati e 13 saranno licenziati.
  • L’appalto del cimitero è organizzato senza predisporre la giusta difesa per i cittadini.
  • La società “Eboli Patrimonio”, costituta per raggirare il patto di stabilità, non è in grado di fare fronte ai debiti, accusa perdite per circa un milione: c’è chi aspetta per comprare a prezzi stracciati gli immobili comunali.
  • Nel Consorzio Pip il Comune, dopo avere consentito “l’affare” a chi ha illegittimamente compravenduto i suoli assegnati, paga decine di milioni per differenza prezzo a De Martino e soci e tartassa i concessionari in regola.

Crediamo che i consiglieri della maggioranza non siano tutti coinvolti, ma ora sanno e … ogni minuto aumenterà la loro responsabilità.

Tutta la verità sul fallimento di Eboli in Quaderno Riformista in pubblicazione.

Eboli 27 gennaio 2012                                              Liberi e Riformisti del PD

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Eboli, 5 febbraio 2012

7 commenti su “Melchionda si “consegna” al Procuratore della Repubblica”

  1. AD EBOLI NON ABBIAMO UN SINDACO MA UN’ ARTISTA MERAVIGLIOSO! CHISSA’ SE HA GIA’ LE CHIAVI…………………………………..

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  2. Wcusami admin se ti correggo ma a Pagani non sono finiti dritti dritti in Procura, sono finiti dritti dritti in galera.
    Io mi domando cosa bisogna fare ad Eboli affinchè un Procuratore intervenga.
    La cosa che più mi turba è vedere con quanta sfacciataggine e superbia vengono propinate al popolo e anche all’opposizione ( completamente inesistente e non solo il Pdl) i provvedimenti più illegittimi di questa amministrazione.
    Sulle opposizioni non mi dilungo perchè altrimenti dovrei scrivere un trattato.
    Dico solo che l’opposizione si fa anche sui media ma , soprattutto, nelle sedi opportune.
    I comunicati stampa non servono a molto seviva un’opposizione vera come la facevano una volta i comunisti e missini.

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  3. Questa è una storia senza fine, ma perché non se ne vanno dal PD e lo liberano? Possiamo mai sopportare di ascoltare ogni giorno queste cose e nessuno interviene?

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  4. AUSPICO CHE SI FACCIA CHIAREZZA SU TUTTO,PARCHEGGI BILANCIO E CENTRO COMMERCIALE,X LA CREDIBILITA’ DELLA POLITICA CITTADINA,NELLA SUA VERSIONE MAGGIORITARIA,MA ANCHE X DIMOSTRARE LA PRESENZA DELLA MAGISTRATURA INQUIRENTE IN QUESTO CONTESTO,è IL RUOLO ISTITUZIONALE CHE LE COMPETE,APRIRE FASCICOLI DOVE VI SIANO ELEMENTI.VOTO PD,MA MI SPIACE VEDERLO IN SIMILI AMBASCE NELLA MIA CITTA’.I RIFORMISTI POI O ESCONO DEL TUTTO DAL PARTITO O SI ASSUMANO LE LORO RESPONSABILITA’,HANNO GOVERNATO SINO A IERI.I GIOCHETTI IN TEMPI OSCURI COME QUESTI,SONO ANCOR + ODIOSI AD UNA CITTADINANZA SOFFERENTE

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  5. Se non fosse stato dettato da Carielloo e i soi le denuncie non farebbero una virgola.
    E’ proprio il caso di dire da che pulpito viene la predica., anche se dice la verità che si vuol far sapere.Ritorno a dire che la colpa è nostra noi cittadini elettori ricattati ,maltrattati ,sudditi senza paga ,solo una cosa ci rimane la forzam di alzarci ancora e dire no a tutti questi sciacalli della politica.Credo che gli attuali politici ,amministratori e non con i loro assidui fiancheggiatori ne avrebbero cose da confessare agli inquirenti se messi sul banco degli imputati almeno per gli ultimi 30 anni .No per queste cose visto che continuano ancora a manovrare non ci sono scadenze di termini. M nessuno parla confessa perche tutti coinvolti in un percorso serpentino di stampo mafioso-camorristico delinquenziale. ma aimè di che ci lamentiamo ,la colpa è nostra,non protestiamo. Anche se la giustizia ,la burocrazia non funziona e quando un cittadino ha la forza di denunciare il tutto si rivolta contro,ma non bisogna avvilirsi ,loro questo vogliono .
    Cittadini ribelliamoci quotidianamente anche nelle pèiu piccole ingiustizie non subiamole .viva la Liberta’

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  6. Ma guarda un pò Gambadilegno e la Banda Bassotti che si fanno i dispettucci, fate chiarezza su tutti i vostri affari che hanno impoverito la nostra città, cmq la colpa è nostra che vi abbiamo ridato fiducia, vergognatevi.

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